VERONA – Sono gli imprenditori più «smart», più vocati all’innovazione e all’introduzione di tecnologie digitali e mediamente i più attenti alla transizione ecologica: è l’identikit dei giovani in agricoltura, un pilastro dell’agricoltura italiana ancora un po’ troppo esile, appena 53.322 imprese agricole condotte da giovani sotto i 35 anni su 700.869 imprese attive in Italia (pari al 7,6%), secondo i dati Movimprese al 31 dicembre 2021. A Fieragricola di Verona, rassegna internazionale di agricoltura con oltre 520 espositori diretti da 11 Paesi, Nomisma tratteggia l’identikit «Smart & Green del giovane agricoltore 4.0», identificato dall’Osservatorio Giovani Agricoltori, istituito dal gruppo Edagricole e Nomisma in collaborazione con Bayer.
Il profilo che emerge dall’indagine di Nomisma è quello di una nuova generazione di imprenditori agricoli italiani competenti, interconnessi e aperti all’innovazione, con il 78% dei giovani agricoltori che utilizza già una o più soluzioni di agricoltura digitale per migliorare la sostenibilità, la gestione aziendale e per valorizzare la qualità delle produzioni (erano il 45% un anno fa); ed è una generazione aperta alle evoluzioni nel campo delle biotecnologie e alle soluzioni per la tutela del suolo e il risparmio idrico. Il 27% del campione utilizza 3 o 4 tecnologie 4.0 e il 10% ha introdotto 5 e più sistemi hi–tech nella propria impresa agricola.
Fra le tecnologie di agricoltura 4.0 maggiormente utilizzate il sondaggio (sulla base di un campione di 510 imprese) ha evidenziato il ricorso ai quaderni di campagna digitali (40%), macchine con guida assistita/semi–automatica/Gps integrato (33%), app e software per la gestione della contabilità aziendale (30%), centraline meteo aziendali (18%). «L’Italia deve compiere un grande sforzo per far sì che avanzi la presenza di giovani e risolvere il problema del ricambio generazionale – afferma Ersilia Di Tullio, Senior project manager di Nomisma – e agevolare il passaggio da una classe imprenditoriale di età avanzata a una generazione successiva». Oltre 2.000 studenti a Fieragricola. A Fieragricola la presenza dei giovani è marcata, con oltre 2.000 studenti provenienti dagli istituti tecnici e professionali da tutta Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino–Alto Adige, Emilia–Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia).
Nel padiglione 9, che ospita il ring zootecnico teatro in questi giorni di manifestazioni internazionali (domani, venerdì 4 marzo, l’Open Holstein Show con bovine di razza Frisona provenienti da allevamenti italiani e austriaci e sabato 5 marzo la Mostra internazionale della Bruna, la Mostra nazionale della Bruna e il concorso Bruna Originaria), l’interesse dei giovani che hanno intenzione di proseguire il percorso universitario è per la Veterinaria (la studentessa Elena Resente dell’istituto Kennedy di Monselice), le Scienze e le Produzioni animali (il giovane Matteo Castagna), ma anche le Biotecnologie (Luca Genova), a conferma che materie come la genetica o la genomica coinvolgono gli studenti e li proiettano in un futuro in cui la sostenibilità e la resilienza ai cambiamenti climatici passa dalla ricerca scientifica.
C’è anche chi sogna un’impresa agricola multifunzionale, come ospitalità rurale, uliveti, ma anche vigneto. È il caso di Fabio Stuani dell’istituto Dandolo di Bargnano di Corsano (Brescia), indeciso ancora se intraprendere gli studi universitari («e nel caso sceglierei viticoltura», dice), ma con la certezza di occuparsi di agricoltura in futuro, nonostante i sacrifici che lo aspettano. Dopo la scuola le opportunità si moltiplicano e nel tempo sono cambiate, spiega la professoressa Anita Frosio, docente di materie tecniche. «Stanno crescendo olivicoltura e viticoltura per la vicinanza del Lago d’Iseo e della
Franciacorta, mentre per la zootecnia gli studenti cercano meno il settore lattiero caseario, mentre preferiscono il comparto avicolo e la suinicoltura. Inoltre, molti ragazzi dopo la scuola vengono assorbiti dalle ditte sementiere, dalle rivendite di trattori e dalla cura del verde, che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom». Il premio «L’agricoltura è giovane». Nel corso della mattinata è stato consegnato da Edagricole, Nomisma e Bayer nell’ambito dell’Osservatorio Giovani Agricoltori il premio «L’agricoltura è giovane» a Valeria Villani,
imprenditrice agricola della società agricola Carlini di Gualtieri (Reggio Emilia).
Valutazione morfologica degli animali con le scuole. Ventidue le scuole coinvolte dall’Associazione Italiana Allevatori nella mattinata di ieri per la gara di valutazione morfologica dei bovini nel ring di Fieragricola. Sul podio, quest’anno, l’Ita Munerati di Sant’Apollinare (Rovigo), davanti all’Itas “A. Della Lucia” (tecnico) di Feltre (Belluno) e all’Iis “A. Serpieri” di Bologna. «Con questa iniziativa rivolta ai giovani – spiegano Roberto
Nocentini e Mauro Donda, presidente e direttore generale di Aia – il sistema allevatoriale conferma la sua particolare attenzione alla formazione, sviluppata a tutti i livelli e quindi già a partire dai banchi di scuola».