“Un fatturato all’export di 1,7 miliardi e un saldo attivo della bilancia commerciale di 1,3 miliardi di euro. Questi i numeri che il comparto macchine e attrezzature per l’enologia e l’imbottigliamento hanno archiviato nel 2008. Le performance 2009 stanno naturalmente soffrendo la crisi mondiale dell’economia, ma in misura più contenuta rispetto a quanto accade ad altri settori della meccanica, e la bilancia commerciale sta segnando ancora un segno positivo”. Questi i dati forniti da Marzio Dal Cin, presidente Anformape (Associazione nazionale fornitori macchine, attrezzature e prodotti per l’enologia) in occasione dell’inaugurazione dell’edizione 2009 di SIMEI ed ENOVITIS tenutasi martedì 24 novembre a Fiera Milano – Rho. Il Salone Internazionale Macchine per Enologia e imbottigliamento e il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura e l’Olivicoltura proseguiranno fino a sabato 28 novembre.
Numeri – “Manifestazioni consolidate – ha detto in occasione dell’inaugurazione, il presidente di Unione italiana Vini, Andrea Sartori – che negli anni sono cambiate e continueranno a cambiare proprio per incontrare e anticipare le esigenze della filiera. Il 10% in più nelle preregistrazioni rispetto al 2007 è sicuramente di buon augurio per questa edizione che cade in anno difficile per la delicata congiuntura economica mondiale”. Un dato interessante, questo, confermato alla chiusura della prima giornata, che ha segnato infatti un afflusso di visitatori pari al +7% rispetto all’edizione scorsa. “Una fiera – ha ricordato poi Corrado Peraboni, direttore generale Fondazione Fiera Milano – che ha saputo innovarsi, anche seguendo le logiche di sviluppo di quelle che sono le manifestazioni fieristiche moderne. Ovvero l’integrazione del momento espositivo con i contenuti informativi e formativi più attuali per la filiera. E il palinsesto dei convegni di questa edizione ne è testimonianza.
Attrezzature e macchine – In primo piano a Fiera Milano, dunque, per cinque giorni il comparto delle macchine e attrezzature per la preparazione del vino, in primis, e delle bevande in generale e quello delle macchine e attrezzature per la coltivazione del vigneto e dell’oliveto. Un comparto decisamente all’avanguardia in termini di innovazione tecnologica:“In ogni cantina che ho visitato, in tutto il mondo, – ha sottolineato Federico Castellucci, direttore generale Oiv – ho sempre trovato tecnologia italiana”. “Il settore è un modello di riferimento della produzione italiana – ha precisato l’on. Alberto Giorgetti, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze – : ha dimostrato una capacità di innovazione e di presidio dei mercati, consolidati e nuovi, molto importante. L’Italia si presenta nel mondo forte là dove ha una produzione di qualità e là dove produce macchinari per questa produzione. Questa è una caratteristica che contraddistingue tutti i settori dove si sta assistendo a segnali di ripresa”.
Tecnologia italiana – “Quando parliamo di un ambasciatore del made in Italy quale è il vino – ha detto Luca Ferrazzi, assessore all’agricoltura della Regione Lombardia – è bello che accanto a questo si rappresenti anche quella capacità tecnologica di proporre delle macchine che aiutino i nostri imprenditori non solo a lavorare meglio, ma che soprattutto sappiano favorire la sostenibilità delle produzioni e garantire la sicurezza dei prodotti. Questi elementi insieme alle qualità dei nostri prodotti sono le chiavi di volta del made in Italy che testimoniano la nostra capacità di fare impresa e fare sistema in modo sinergico”. E sull’importanza di fare sistema, Giorgetti ha ribadito l’interesse del Governo per queste iniziative e per i sistemi fieristici intesi come agorà dove si ritrova l’economia reale che sa stare sul mercato e si confronta e dove si concretizzano le opportunità di mercato.