Un’equipe in rosa, per il vino rosato il Chiaretto, che attualmente sta riportando al successo la denominazione rivierasca. “Il nostro obiettivo – spiega la neopresidentessa della Strada – è quello di contribuire, a fianco del Consorzio di tutela, alla valorizzazione dei nostri vini, oggi di grande attualità per il loro stile autenticamente moderno, e del nostro territorio, un’area che riteniamo si presti in maniera perfetta allo sviluppo del turismo enogastronomico”. Accanto allo staff femminile che ora guida la Strada del Bardolino, ci sono tre rappresentanti delle amministrazioni comunali della zona, scelti anche loro fra i produttori di vino: Franco Cristoforetti, assessore a Cavaion Veronese, Damiano Bergamini, amministratore a Lazise, e Simone Gianfranceschi, designato dal sindaco di Bardolino. Revisori dei conti sono la veronese Chiara Benciolini, la bardolinese Susanna Girardelli, past president della Strada del Vino, e il cavaionese Tiziano Righetti.
Il presidente della Strada del Vino Bardolino – Trentadue anni, minuta e slanciata, studi artistici e giuridici (le manca la tesi in giurisprudenza), un figlio piccolino, Elena Zeni, insieme al fratello Fausto e alla sorella Federica gestisce l’azienda di famiglia e l’annesso museo del vino sulle colline di Bardolino. Si occupa della commercializzazione sui mercati italiani e asiatici, ma anche dell’accoglienza in cantina. “L’intenzione del nuovo consiglio della Strada del Bardolino – racconta – è quella di provare a lanciare finalmente delle vere occasioni di turismo enologico sul lago di Garda. Lo richiedono i tempi e la maturazione dei consumatori, che ora sono giustamente e fortunatamente più esigenti, interessati, curiosi. Il cliente di oggi è un vero appassionato. Non gli basta più assaggiare il vino, ma vuole vedere i luoghi in cui quel particolare vino viene prodotto, conoscerne la storia, incontrarne la cultura e le tradizioni anche gastronomiche, visitare le cantine, parlare con i produttori. Insieme con il Consorzio di tutela e con le amministrazioni comunali del lago e dell’entroterra vogliamo provare a far meglio conoscere e apprezzare le nostre realtà produttive, perché siamo convinti di avere le carte in regola per essere a tutti gli effetti considerati come una delle più interessanti aree vitivinicole italiane. Per questo investiremo anche sulla formazione dei nostri soci, in modo da sviluppare ancora meglio le nostre capacità di accoglienza. Se il Consorzio ha il ruolo di promuovere la denominazione, noi ci assumiamo l’impegno a dare visibilità alla zona di produzione. Del resto, si dice che l’unione fa la forza”. Le intenzioni sono già diventate concretezza: i presidenti del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi, e della Strada del vino, Elena Zeni, si sono incontrati per definire le reciproche forme di collaborazione e i rispettivi ambiti di competenza.
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