ROMA – Acquistavano latte vaccino convenzionale italiano e di provenienza estera, fresco e a lunga conservazione, già confezionato in tetrapak.
Poi lo rivendevano con proprio marchio come latte biologico, dopo averlo travasato in bottiglie di vetro e riconfezionato con l’apposizione di etichette riportanti immagini e false indicazioni riguardo la natura biologica e l’origine italiana del prodotto, quali anche il logo dell’ente certificatore.
Questa in sintesi l’operazione dei Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (RAC) di Roma, coadiuvati dalla Stazione Carabinieri di Monterosi, in provincia di Viterbo, nell’ambito di controlli nel settore lattiero caseario, che ha portato alla denuncia dei due titolari di un’azienda di trasformazione e confezionamento di latte vaccino, yogurt e burro, per frode in commercio (art. 515 cp) e combustione illecita di rifiuti (art. 256bis D.Lgs. 125/2006).
Gli accertamenti hanno consentito di individuare un capannone privo di autorizzazione sanitaria, all’interno del quale venivano stoccati i prodotti lattiero caseari acquistati, le bottiglie ed i contenitori utilizzati per il compimento dell’attività illecita, un furgone sprovvisto di vano refrigeratore utilizzato per il trasporto e consegna della merce fraudolentemente riconfezionata ai punti vendita al dettaglio, nonché di documentare lo smaltimento illecito delle confezioni di tetrapack del latte acquistato, che venivano date alle fiamme in un terreno sul retro del deposito abusivo.
Sono stati sottoposti a sequestro penale oltre 25 kg di prodotti lattiero caseari, il capannone con all’interno 2 frigoriferi industriali ed il furgone, risultato sprovvisto anche di assicurazione e revisione.