Zucchero, da Confeuro no alle riforme tampone

Ferma posizione quella di Confeuro, che dopo l’incontro del 15 febbraio tra i delegati degli stabilimenti di zucchero nazionale, i sindacati e il capo del Gabinetto del Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali  Luca Zaia, non ritiene che sia stata risolta la difficile situazione nella quale versano gli zuccherifici italiani. “La promessa del Ministero di dedicare loro maggiore attenzione – dichiara il Presidente Nazionale Confeuro Rocco Tiso – deve tradursi quanto prima, in veri e propri progetti di riconversione delle aziende interessate. Pur accogliendo positivamente le parole provenienti dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali non possiamo che evidenziare la loro incapacità , fino ad ora, di produrre rimedi capaci di rilanciare l’attività di queste imprese. Rispetto alle campagna 2009/2010 mancano ben 86 milioni di euro per quattro delle aziende che si occupano della produzione di zucchero, ei piani di riconversione per altre quindici”.

Riforma – “La crisi degli zuccherifici è un’altra forma espressiva della situazione recessiva che sta riguardando l’intero indotto agro-alimentare italiano. Per rilanciare  con forza il settore servono – si legge nella nota stampa di Confeuro– non politiche tampone, ma una vera e propria riforma complessiva, condivisa da tutti i principali attori del settore, che riconsegni all’agricoltura il ruolo che le spetta.

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