RAVENNA – Il 9 giugno scorso, a Bruxelles, si è tenuto in presenza il secondo incontro del Gruppo Tematico Europeo sul Carbon Farming, all’interno del quale l’Italia è rappresentata da AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) con il suo presidente, Gian Luca Bagnara. “Siamo alle prime fasi di un lavoro avvincente e complesso al tempo stesso – dichiara Bagnara – alla riunione del 9 giugno scorso i diversi Paesi membri partecipanti erano rappresentati da tutti gli stakeholders coinvolti nelle diverse aree tematiche che gravitano intorno a quella che a ragione può essere definita agricoltura del carbonio”.
“Il Gruppo Tematico sta esplorando la possibilità di incoraggiare maggiori interventi nel settore del carbon farming attraverso la Pac e le opportunità economiche che si possono generare con progetti dedicati. Insieme alla Commissione poi, il Gruppo Tematico è impegnato a elaborare una proposta sulla certificazione dell’assorbimento di carbonio che sarà adottata entro la fine del 2022. Il lavoro quindi che stiamo portando avanti va nella direzione di riuscire a creare un vero e proprio mercato all’interno del quale, attraverso un processo di monitoraggio e valutazioni trasparenti, si possano quotare anche per il settore agricolo i crediti di carbonio che attualmente interessano solo le industrie molto inquinanti chiamate a compensare con bonus ambientali la loro attività inquinante”, ancora Bagnara di Aife.
Nel dicembre 2021 la Commissione, in linea con quanto previsto dal Green Deal, ha adottato una comunicazione sui cicli di carbonio sostenibili in cui promuove il Carbon Farming come modello di business verde. Tutto questo rientra nell’obiettivo di arrivare al 2050 con zero emissioni, ridurre quelle di gas a effetto serra del 55% entro il 2030, rimuovere 310Mt di CO2 equivalente entro il 2030. “Il mercato dei crediti di carbonio in agricoltura rappresenta una grande sfida che va sfruttata – prosegue Bagnara – non è un caso che un importante gruppo bancario internazionale come Rabobank si sia già attrezzata con la costituzione di Carbobank, la banca del carbonio”.
Nel frattempo, il Gruppo di Lavoro per la valutazione economica della biodiversità del suolo della FAO, partner della Commissione europea e di cui Gian Luca Bagnara è vicepresidente, si riunirà il 27 giugno prossimo per proseguire un percorso di lavoro già avviato e finalizzato a stimare il valore economico della biodiversità che servirà alla Commissione come strumento per la futura emissione dei titoli di valore.
“Nell’ambito dei progetti e delle esperienze che ogni Paese porterà come contributo – sottolinea il presidente Bagnara – AIFE/Filiera Italiana Foraggi porterà MediCarbonio, acronimo di contabilizzazione delle emissioni e sequestri del carbonio nel processo produttivo del foraggio da prato di erba medica per valutarne il contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici, un progetto biennale giunto alla metà del suo percorso che grazie all’adesione di una quarantina di aziende nostre associate fornirà i dati necessari per la corretta valutazione dell’impronta carbonica della coltivazione di erba medica e della relativa capacità di assorbimento nel terreno. Come dicevo, tutto il settore agricolo ha davanti a sé una grande sfida che si traduce in una grande opportunità. Per sfruttarla al meglio è necessario tornare ad avere una visione globale del territorio, abbandonando quella legata alla gestione della singola coltura”.
AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 aziende di trasformazione situate in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale, con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, il 60% del quale segue la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450milioni di euro/annui e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 persone.