Eccellenze del made in Italy in shampoo e creme, in arrivo la linea “Cibo per il corpo”

Dagli scarti delle eccellenze dell’agroalimentare italiano in arrivo prodotti per la cosmetica. E così presto sugli scaffali del supermercato si potrà trovare una crema giorno per il viso ottenuta dal Lambrusco Grasparossa, o uno shampoo preparato con il siero del Parmigiano Reggiano. Si chiama “IoMiamo” (Cibo per il corpo) la linea preparata dagli “chef della cosmetica” e presentata oggi a Torino.

La linea – La base di questi nuovi prodotti per la cosmetica sono gli scarti dei prodotti agroalimentari migliori, quelli certificati biologici o selezionati dai presidi di Slow Food. Ecco cosi’ la crema giorno per il viso ottenuta dal Lambrusco Grasparossa, quella per le mani ricavata dal mosto dell’aceto balsamico di Modena e persino uno shampoo preparato con il siero del Parmigiano Reggiano, purche’ sia di Vacca Bianca Modenese. Tutte novita’ per bellezza e salute frutto di un accordo tra la societa’ modenese EcoArca in partnership con il dipartimento di Chimica industriale dell’universita’ di Bologna e Phenbiox, una societa’ di giovani ricercatori nata come spin off universitario dell’ateneo felsineo. Un progetto nato l’estate scorsa e sviluppato con slancio dai ricercatori e dalla societa’ che li commercializza: i prodotti sono gia’ sei, si venderanno nelle parafarmacie e nelle erboristerie, ma anche al ristorante e in gastronomia; presto arriveranno sugli scaffali altre creme e bagnoschiuma.

Il procedimento – I cosmetici sono ottenuti attraverso la bioliquefazione molecolare, ”un procedimento di altissima qualita’ scientifica che porta il contenuto dei principi attivi fino al 5% rispetto allo 0,3% dei comuni cosmetici”, spiega Nico Lusoli, coordinatore del progetto. ”E hanno il vantaggio – aggiunge – che ogni prodotto e’ destinato a un solo uso specifico. Non costano piu’ di altri e hanno il pregio di ridurre gli scarti delle lavorazioni agroalimentari e di sfruttare fino all’ultimo le qualita’ dei prodotti migliori della terra”

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