ROMA – “L’obiettivo della sicurezza alimentare globale prevale sulle contrapposizioni e sulle tensioni innescate dalla guerra in Ucraina”. Lo dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito della dichiarazione varata a conclusione della Conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Il documento è stato sottoscritto all’unanimità dai rappresentanti a livello ministeriale dei 164 Paesi che aderiscono all’Organizzazione.
“La dichiarazione – prosegue il presidente di Confagricoltura, Giansanti – evidenzia che la produzione e il libero commercio rivestono un ruolo vitale ai fini della sicurezza alimentare mondiale. Inoltre, i Paesi produttori sono stati invitati a costituire stock di derrate agricole di base da gestire in funzione dell’andamento dei mercati internazionali”. “Di rilievo anche il richiamo alla migliore circolazione delle informazioni relative all’andamento delle produzioni, del commercio e delle giacenze per contrastare l’eccessiva volatilità dei prezzi spinta anche dalla speculazione finanziaria”.
“L’intesa raggiunta al WTO non era affatto scontata in avvio della Conferenza ministeriale – sottolinea il presidente di Confagricoltura – Ha richiesto un giorno supplementare di lavoro e lunga trattativa notturna, ma ne valeva la pena. Perché, come abbiamo più volte auspicato, è stata aperta la strada verso un maggiore coordinamento internazionale sulla food policy”.
“A questo punto, l’augurio è che l’accordo al WTO possa facilitare la conclusione del negoziato in corso per la ripresa via mare delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Ucraina. Solo in questo modo sarà possibile scongiurare una diffusa crisi alimentare e fermare l’aumento in atto delle quotazioni”.
La UE è il primo esportatore al mondo di prodotti agroalimentari. Lo scorso anno l’export verso i Paesi terzi è ammontato a 198 miliardi di euro. “Il contributo dell’Unione europea all’offerta mondiale di cibo è di assoluto rilievo e può salire ulteriormente – conclude Giansanti – ma occorre salvaguardare il potenziale produttivo e la competitività delle imprese”.