ROMA – “Apprendiamo dagli organi di stampa che nei giorni scorsi è stato sottoscritto un protocollo tra la Prefettura di Latina e tre associazioni dei datori di lavoro (Coldiretti, Confagricoltura e Asnali, una associazione che si occupa di colf e badanti per lo più sconosciuta a Latina) avente per oggetto “l’accelerazione dei procedimenti necessari per il rilascio dei nulla osta nonché fornire informazioni ai datori di lavoro interessati”.
Non comprendiamo, oltre alle ragioni per cui la Prefettura ha ritenuto di creare un “circuito di collaborazione” solamente con alcune organizzazioni datoriali, il motivo per cui non sia stata coinvolta nessuna delle organizzazioni che assistono la stragrande maggioranza dei lavoratori stranieri, da tempo, regolarmente in Italia e che, periodicamente, devono rinnovare i propri permessi di soggiorno subendo incredibili ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno e senza che nessuna possa interloquire con gli uffici preposti”.
Lo dichiara Giorgio Carra, segretario Uila Latina in merito a quanto riportato sui giornali locali sull’accordo sottoscritto dalla Prefettura per agevolare il rilascio dei nulla osta per i flussi stagionali e per lavoro subordinato, recentemente aperti anche per la provincia di Latina per il comparto agricolo e per altri comparti, tra cui quello dei collaboratori domestici.
“I ritardi dello sportello Unico per l’Immigrazione e degli uffici stranieri dei commissariati di Latina e della provincia, sono problemi noti a tutte le organizzazioni datoriali e soprattutto alle organizzazioni dei lavoratori che direttamente o tramite i loro patronati si occupano di assistere gli stranieri già stabilmente inseriti nella nostra provincia e quelli che si inseriranno attraverso i flussi stagionali. Nelle nostre sedi sindacali, situate in tutta la Provincia, rileviamo sempre più frequentemente che le domande presentate per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno sono in forte ritardo e spesso si concludono anche dopo la nuova scadenza senza che sia possibile avere informazioni né da parte dello sportello Unico presso la prefettura, né dagli uffici stranieri della Questura e dei Commissariati.”
In provincia di Latina, dei circa 20.000 braccianti agricoli con contratto di lavoro stagionale, oltre 13.000 sono stranieri (il 70% circa contro una media nazionale del 40% circa) e che, come risulta da una nostra ricerca, nell’arco di 5 anni si determina un ricambio del 50% dei braccianti complessivamente occupati.
“E’ chiaro – conclude Carra – che questi dati mettono in risalto l’esigenza di creare migliori condizioni di lavoro in agricoltura in modo da rendere più stabile l’occupazione, cercando di migliorare le condizioni di chi è già stabilmente presente anche attraverso una più civile gestione dei rilasci e dei rinnovi dei permessi di soggiorno. Pertanto, sarebbe opportuno coinvolgere tutte le organizzazioni datoriali e dei lavoratori del settore agricolo per affrontare prima della problematica della gestione dei flussi stagionali, la fondamentale questione del rilascio e del rinnovo dei permessi per lavoro subordinato”.