ALESSANDRIA – Il 12 settembre una delegazione di Confagricoltura Alessandria composta dalla presidente Paola Maria Sacco, dal membro di Giunta nazionale Luca Brondelli di Brondello, dal direttore provinciale Cristina Bagnasco e dai componenti del Consiglio Direttivo, ha incontrato i candidati alla cariche di deputato e senatore per la provincia di Alessandria ai quali è stato consegnato un documento che sintetizza le principali richieste che l’associazione rivolge al futuro governo.
“Ringraziamo i candidati per aver accettato il nostro invito a un confronto sui temi relativi alle problematiche del mondo agricolo. Le nostre aziende stanno affrontando un periodo di crisi senza precedenti, – ricorda la presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Sacco – a causa dell’aumento dei costi di produzione, della siccità, del rincaro delle materie prime; la pandemia, gli eventi climatici estremi, la crisi ucraina hanno messo in luce come il sistema produttivo sia ormai interconnesso a livello globale. Ciascuno di noi, nel proprio ruolo e per le specifiche competenze, è chiamato a fare la propria parte, senza indugi. L’impegno di Confagricoltura Alessandria, in questa sede, è quello di rappresentare le istanze degli imprenditori agricoli e di essere da stimolo per chi sarà deputato a compiere scelte politiche, in uno spirito di reciproca collaborazione.
Le sfide che tutti noi siamo chiamati ad affrontare nei prossimi anni sono cruciali: la crisi energetica, il Pnrr, la transizione ecologica, la necessità di garantire la sicurezza alimentare. Anche la nostra agricoltura può giocare un ruolo importante, non dimentichiamo infatti che gli agricoltori sono da sempre ‘custodi’ del nostro prezioso e fragile territorio”.
“Sul fronte della transizione energetica ed ecologica – aggiunge Luca Brondelli di Brondello, componente della Giunta nazionale di Confagricoltura – preme sottolineare come le imprese agricole siano da tempo impegnate in un percorso virtuoso verso la sostenibilità. Riteniamo pertanto importante continuare a lavorare con il supporto di politiche incentivanti per ridurre l’impatto ambientale e contribuire in maniera significativa alla produzione di energie rinnovabili. Lasciano quindi perplessi, ad esempio, i limiti dell’autoconsumo sul recente bando agrisolare del Mipaaf, mentre si potrebbe consentire alle aziende un aumento della propria capacità produttiva, contribuendo in tal modo alla creazione di vere e proprie comunità energetiche”.
Ai rappresentati delle istituzioni italiane Confagricoltura Alessandria chiede innanzitutto di continuare nella sensibilizzazione della Commissione europea per una politica comunitaria più forte, che riveda e renda più graduali gli obiettivi di riduzione degli input chimici e l’applicazione della normativa sul “ripristino degli elementi della natura (obiettivo europeo, condivisibile sul piano dei principi, è di arrivare al totale ripristino entro il 2050, con il rischio di un grave impatto sulla produzione). Non di meno è necessaria una maggiore gradualità sulla normativa sul benessere animale (trasporto ed abolizione delle gabbie in allevamento).
Confagricoltura si batte, inoltre, da tempo per contrastare l’introduzione del sistema Nutiscore (semaforo) che penalizza il sistema agroalimentare nazionale. L’alternativa che proponiamo è il Nitrinform battery, che meglio sintetizza le proprietà nutrizionali dei prodotti dell’eccellenza italiana. In merito alla riforma della Pac si ritiene indispensabile un ulteriore stanziamento Ue.
Tre sono le grandi sfide che il settore agricolo, e non solo, è chiamato ad affrontare: il sostegno della filiera agroalimentare, la transizione energetica, la transizione ecologica. L’agricoltura può e deve giocare un ruolo fondamentale.
Necessario quindi:
– dotare il paese di opere infrastrutturali, a partire dall’efficientamento delle rete idraulica attraverso il Pnrr, delle realizzazione di nuovi invasi, del riutilizzo della acque reflue;
– consentire la sperimentazione in campo delle tecnologie di evoluzione assistita (Tea);
– intervenire senza indugi nella gestione della fauna selvatica e, in particolare, sui cinghiali, attraverso politiche di contenimento adeguate, anche al di fuori dei periodi previsti dai regolamenti, il monitoraggio obbligatorio su scala regionale e nazionale, la dotazione di risorse umane e finanziarie per garantire procedure più semplici e veloci di risarcimento agli agricoltori, la valorizzazione dell’attività delle imprese agricole afferenti alla gestione faunistica e faunistica venatori;
– superare il limite dell’autoconsumo sul recente bando agrisolare del MIPAAF per consentire alle aziende di aumentare le propria capacità produttiva;
– ripristinare gli incentivi previsti dal MITE per la realizzazione degli impianti fotovoltaici a terra;
– definire un quadro normativo che incentivi lo sviluppo di nuovi impianti biogas e biomasse;
– ricomprendere le attività agricole tra quelle energivore ed escluderle dalle disposizioni sugli extraprofitti;
– valorizzazione dei borghi rurali e delle aree interne;
– definizione di una strategia italiana sul carbon farming che valorizzi l’attività delle imprese agricole e forestali.
Sul fronte della competitività, è necessario:
un piano straordinario di miglioramento genetico vegetale e animale
aiuti ai contratti di filiera
Non meno importante, il capitolo relativo al lavoro e alla previdenza sociale. Su questo tema Confagricoltura chiede che si intervenga sulla riduzione del cuneo fiscale, intervenendo anche sulla quota antifortunisctica, introducendo un regime semplificato per i lavoratori stagionali e a tempo determinato. Importanti le azioni di contrato al caporalato e la definizione di procedure snelle e rapide per l’assunzione di lavoratori stranieri nel rispetto del quadro normativo (definizione del decreto flussi in tempi ragionevoli) che va reso attuabile anche potenziando gli uffici preposti all’esame delle domande.
Per quanto riguarda, infine, il regime fiscale e le politiche creditizie, Confagricoltura chiede nell’immediato l’estensione a tutto il 2022 del credito d’imposta del 20% sull’acquisto di carburante agricolo; la stabilizzazione delle aliquote di agevolazione del credito d’imposta previste per il 2022 per gli investimenti in beni strumentali innovativi; la rinegoziazione ventennale dei mutui bancaria agrari; la riduzione del carico burocratico a cui devono far fronte le aziende.